Apriamo una piccola prospettiva d’insieme per dare voce a coloro che nel tempo, dopo aver compiuto i primi passi da bambini nelle fila di Giocare Insieme, crescendo hanno continuato a calcare i parterre della nostra bella Italia della “palla a spicchi”. Tra questi Martino Mastellari, 22 anni appena compiuti e da pochissimo neo acquisto in qualità di guardia dellaGermani Basket Brescia, una delle squadre del Campionato di Serie A.

 A che età hai iniziato a giocare a basket?
“I miei esordi risalgono all’età di 3 anni. Sin da subito è stato amore a prima vista. Il basket mi permetteva di esprimere anche la mia personalità perché mi è sempre piaciuto stare in mezzo alla gente, condividere dei momenti con i miei amici. Però il fatto più importante che ho vissuto da bambino è stato il passaggio dagli Stars alla Fortitudo, quella che ora è diventata Giocare Insieme, dove ho incontrato gli amici di una vita, che tuttora frequento. Diciamo che questa è stata la più grande gioia, soddisfazione che il basket mi ha regalato: mi ha permesso infatti di conoscere delle persone che saranno mie amiche per tutta la vita”.

Che cosa ti ha insegnato la “militanza” nelle fila di Giocare Insieme?
“La cosa principale che Giocare Insieme mi ha insegnato è stato il rispetto degli altri, della loro libertà. Forse è solo in questo modo che si riescono a condividere i momenti più belli della vita su un campo da basket, ma anche fuori”.

Se un bambino ti domandasse perché si deve iscrivere a Giocare Insieme, cosa gli risponderesti?
“Perché in Giocare Insieme non si viene istruiti a diventare dei giocatori. Prima ti insegnano a diventare dei ragazzi con dei valori morali. Prima di essere giocatore c’è sempre la persona. E, come mi disse una volta Vincenzo Esposito, pochi avranno magari la fama di essere ricordati come giocatori per quello che hanno fatto sul campo, ma tutti verremo ricordati per le persone che saremo state fuori dal campo”.

Raccontaci qualcosa della tua attuale stagione agonistica.
“In questo momento ho firmato con la Germani Basket Brescia ed è stato il regalo di Natale e di compleanno (ha compiuto gli anni il 3 gennaio scorso, ndr) più bello che mi potessi fare quest’anno. Per me è un’opportunità importantissima dato che mi consente di confrontarmi con atleti che in questo momento sono il top del livello che c’è in Italia. Mi permette soprattutto di migliorare in maniera incredibile perché tutti i giorni, tutto il giorno, ho la possibilità di allenarmi con il meglio degli allenatori, con il meglio dei giocatori che a mio parere ci sono attualmente nel nostro Paese”.

Stai proseguendo gli studi?
“Per ora li ho interrotti: l’impegno che occorre per provare a raggiungere certi livelli nello sport non è compatibile con lo studio. Ciò non significa comunque che non tornerò a studiare. Appena mi riterrò un giocatore affermato in qualsiasi categoria, che sia in B, A2 o in Serie A allora tornerò a studiare perché purtroppo la carriera cestistica è molto bella, intensa, ti regala moltissime emozioni però è molto breve. Per cui dopo il basket dovrà esserci per forza qualcos’altro”.

Pensi che in futuro questo sport continuerà a rappresentare una parte fondamentale della tua vita?
“Mi auguro, comunque vada, una volta terminata la mia carriera, che il basket continuerà a far parte della mia vita: come allenatore, come dirigente. Sì, spero di rimanere nell’ambito cestistico”.